Sessant’anni fa veniva pubblicato in Italia “Gli anni della Fenicie”, traduzione di uno dei romanzi cult della letteratura distopica mondiale.
Appena sessantuno anni fa sul secondo, terzo e quarto numero la nascente rivista Playboy, veniva pubblicato a puntate Fahrenheit 451 che sarebbe diventato poi il
capolavoro dello scrittore statunitense
Ray Bradbury (scomparso appena 4 anni fa). Quello che un anno dopo verrà pubblicato in Italia come “Gli anni della Fenicie” da mezzo secolo è considerato un cult per gli amanti della
fantascienza distopica, cioè quel filone letterario che immagina società fittizie o comunità altamente indesiderabili o spaventose (spesso ambientata nel futuro) nelle quali alcune tendenze sociali, politiche e tecnologiche avvertite nel presente sono portate a estremi negativi.
Il protagonista del romanzo è
Guy Montag che di mestiere fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Montag e i suoi compagni scovano i cittadini “sovversivi”