
Intanto sono già partiti i test sul nuovo motore a propulsione Raptor, progettato per lanciare la navicella che dovrebbe raggiungere il pianeta rosso, e che costerà intorno ai 10 miliardi di dollari. La prima missione con passeggeri potrebbe partire tra otto o dieci anni, e sui tempi influirà tanto la capacità di Space X di trovare partner (NASA in testa).
Se i piani verranno rispettati, ogni veicolo porterà circa 100 passeggeri per volta, le “partenze spaziali” dovrebbero avere una cadenza di 26 mesi circa (allo scopo di sfruttare le condizioni di allineamento Marte-Terra più favorevoli) e il viaggio dovrebbe durare circa tre mesi durante i quali, usando le parole dello stesso Musk, “potrete divertirvi a giocare con la microgravità, guardare film e usufruire della pizzeria a bordo. Sarà molto interessante”.
Il progetto di Musk, oltre che ambizioso, sarà anche lungo e richiederà dai quaranta ai cento anni, periodo necessario per consentire l'insediamento di una colonia stabile su Marte dopo circa diecimila voli per il trasporto passeggeri e altrettanti per il trasporto di risorse e strumenti.
Nel frattempo a stemperare l’entusiasmo arrivano i primi dubbi sulla “legalità” del progetto di colonizzazione marziana (violerebbe la norma secondo cui qualsiasi corpo celeste è patrimonio comune dell'umanità e nessuno può rivendicarne la proprietà, anche di un sola parte per quanto piccola) e c’è chi solleva la questione etico-giuridica associata al trasporto “extraterrestre” dei passeggeri.
Nonostante le difficoltà, c’è da giurare che Elon Musk non abbandonerà il suo sogno. Intanto c’è ancora tempo per preparare la valigia.
Paolo Antonio Magrì
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articolo scritto per LPL News24
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