
Tutto è cominciato quando Ranga-Ram Chary del California Institute of Technology (Caltech) ha notato nella mappa della radiazione cosmica di fondo (Cmb, acronimo di Cosmic Microwave Background) uno strano bagliore, qualcosa di 4.500 volte più luminoso di quanto dovrebbe essere. Secondo Chary, che ha pubblicato il suo lavoro su Astrophysical Journal, l’anomalia potrebbe essere dovuta alla perdita di materia da un universo parallelo nel nostro.
Senza negare il fascino della conferma di una notizia del genere, bisogna precisare che ancora le prove scientifiche sono deboli e continuano a confinare il Multiverso nel ring delle ipotesi, lasciando comunque aperte altre spiegazioni che in teoria potrebbero giustificare il "fanalone spaziale". Il Multiverso sarebbe il risultato della cosiddetta inflazione cosmica, ovvero l’espansione accelerata dell’universo poco dopo il Big Bang.
"Direi", ha commentato in proposito al New Scientist Alan Guth del Massachusetts Institute of Technology, "che la maggior parte delle versioni sull’inflazione in fatti portano a un’eterna inflazione, producendo un numero di universi pocket".
Ovviamente sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda è Chary che così commenta: "Il nostro universo non potrebbe che essere una regione all’interno di una super-regione in eterna inflazione".
Un vecchio slogan di qualche anno fa recitava: "Siamo scienza… e non fantascienza!". Sarà così anche per il Multiverso?
Paolo Antonio Magrì
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articolo scritto per Fantascienza.com
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