
Da tempo il mondo scientifico si sta interrogando sulla possibilità che esistano altre forze oltre alle quattro già note, date le lacune ancora esistenti (sulla base della fisica “conosciuta”) del modello standard delle particelle elementari, che descrive efficacemente le interazioni tra le particelle attualmente conosciute ma non dice niente sulla materia oscura, la sostanza invisibile che si ritiene componga l’80% dell’Universo conosciuto.
Il lavoro dei fisici ungheresi aveva lo scopo di trovare prove dell’esistenza dei cosiddetti fotoni oscuri, ipotetici controparti dei fotoni tradizionali, mediatori della forza elettromagnetica. Per riuscirci, il team di Krasznahorkay ha fatto collidere fasci di protoni su un bersaglio di litio 7, creando nuclei di berillio-8 (instabile), che sono decaduti emettendo coppie di elettroni e positroni.
"Secondo il modello standard", spiega Nature, "i fisici avrebbero dovuto osservare che il numero di coppie elettroni-positroni diminuisce all’aumentare dell’angolo che separa le loro traiettorie". In corrispondenza di un angolo di 140°, invece, gli scienziati hanno osservato un salto nel numero di emissioni di elettroni e positroni, che poi torna a scendere per angoli più alti.
Siamo certi dei nostri dati ha detto Krasznahorkay. "Il nostro team ha ripetuto l’esperimento diverse volte negli ultimi tre anni per minimizzare le possibilità di errore. La probabilità di osservare un falso positivo è di una su duecento miliardi". Proprio questo salto sarebbe la prova che una piccola frazione del berillio-8 instabile forma una nuova particella la cui massa è di circa 17 MegaelettronVolt e che poi decade in una coppia di elettrone-positrone. Se, però, Krasznahorkay attribuisce l’anomalia a un protone oscuro, i colleghi americani guidati da Jonathan Feng – University of California – pensano, piuttosto, a un “bosone X protofobico”, cioè una particella mediatrice di una forza a corto raggio che interagisce con elettroni e neutroni.
A prescindere di chi avrà ragione, gli scenari che i risultati dell’esperimento aprono sono quasi da film di fantascienza.
Paolo Antonio Magrì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Follow @PaoloAMagri
articolo scritto per fantascienza.com
Nessun commento:
Posta un commento