
In una sua nota JAXA ha comunicato che la causa del flop è stato un errore umano, un'anomalia ingegneristica che avrebbe provocato la rapida rotazione del satellite, facendogli perdere l'orientamento. Il sistema automatico di controllo, poi, avrebbe fatto il resto: nel tentativo di gestire il movimento anomalo ha attivato un propulsore nella direzione sbagliata, accelerando la rotazione e provocando la rottura di almeno 5 pezzi di pannelli solari.
Il disastro economico e scientifico è enorme: la “pupilla” giapponese ha richiesto trent'anni di lavoro e più di 240 milioni di euro. Adesso bisognerà attendere il 2028 per il prossimo tentativo. Se Hitomi avesse proseguito la missione, grazie allo spettrometro ai raggi X in suo possesso (con risoluzione 30 volte maggiore degli strumenti precedenti), avrebbe fatto sicuramente un buon lavoro, così come ha dimostrato nelle poche immagini che ci ha lasciato prima di “abbandonarci” : foto di rara bellezza dei movimenti di gas in un ammasso della costellazione di Perseo.
Per i giapponesi un amaro bigliettino trovato nel loro cioccolatino: “ritenta, sarai più fortunato”.
Paolo Antonio Magrì
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articolo scritto per Fantascienza.com
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