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Il romanzo è stato presentato al premio letterario “Nikkei Hoshi Shinichi”, un concorso letterario giapponese che non sdegna gli autori “sui generis”, infatti prevede esplicitamente nel proprio bando che le opere possano essere realizzate da “non-umani”. Nonostante questo l’identità dello scrittore in gara è stata mantenuta riservata e (sorpresa!) l “opera” presentata dal novello Dan Brown di chip e routine non ha insospettito più di tanto i giudici che non si sono accorti di nulla. Il romanzo si è fermato in finale ma, a carte scoperte, ha scatenato serie riflessioni su quanto la tecnologia sia in grado di simulare la “creatività” di un umano.
E ancora… Conoscete Svenker Johanson? È soprannominato Mister Wikipedia: sarebbe lui – o per meglio dire l’algoritmo che ha creato – a scrivere più di due milioni di articoli pubblicati sulla famosa enciclopedia della rete. Il tutto grazie ad un bot da lui inventato, denominato Lsjbot, che al top del rendimento può scrivere fino a 10 mila articoli al giorno. Inutile negare che questa notizia aggiunge un ulteriore tassello alle prospettive più suggestive ed affascinanti che riguardano lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale. La riflessione è d’obbligo.
Per adesso - e per fortuna - manteniamo ancora la supremazia sulle macchine… ma… per quanto tempo ancora?
Paolo Antonio Magrì
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